Questo racconto, scritto da Mario Badino, è immaginato per bambini/e di età compresa tra i 2 e i 3 anni. La diffusione non commerciale è libera citando il nome dell’autore.
Scarica il racconto in formato pdf: La cipolla Tropea (2-3 anni)
La cipolla Tropea
C’era una volta una cipolla bianca bianca, che si chiamava Tropea. Più di ogni cosa, Tropea voleva imparare ad andare in barca. Un giorno si recò al porto e salì su una piccola imbarcazione.
«Parti!», gridò Tropea. Ma la barca non voleva saperne.
«Non si può muovere», suggerì un pesciolino che stava nuotando lì vicino. «Devi sciogliere gli ormeggi».
«E cosa sono?», domandò la cipolla Tropea.
«Sono le corde che tengono la barca legata alla riva».
Allora, con le sue manine, la cipolla Tropea incominciò a sciogliere i grossi nodi degli ormeggi e, quando ebbe finito, la barca iniziò a muoversi.
Tropea voleva andare DI QUA; la barca, invece, si diresse DI LÀ.
DALL’ALTRA PARTE! DEVI ANDARE DALL’ALTRA PARTE!
urlava Tropea, ma inutilmente.
«Usa il timone!», gridò il pesciolino.
«E che cos’è?», domandò la cipolla.
«Ma non sai proprio niente! È quel pezzo di legno che entra nell’acqua e serve a dirigere la barca!»
Allora, con le sue manine, Tropea prese il timone e cominciò a manovrare. La barca smise di andare DI LÀ e cominciò a muoversi DI QUA.
Finalmente Tropea arrivò in vista dell’isoletta sulla quale voleva fermarsi a prendere il sole. A quel punto si accorse che non sapeva come fermare la barca.
«Butta l’ancora!», disse il pesciolino. «Poi tuffati e fai gli ultimi metri a nuoto!»
Tropea, inutile dirlo, non sapeva che cosa fosse l’ancora.
«È quel pezzo di ferro pesante legato a una corda… Serve per fermare la barca!»
Con le sue manine, la cipolla Tropea sollevò la grossa ancora e la buttò in mare, ma restò impigliata alla corda e finì in acqua.
AIUTO! AFFOGO!
gridò la cipolla, che non sapeva nuotare. Allora il pesciolino la soccorse e se la mise in groppa. Poi la portò fino all’isola.
Una volta sulla spiaggia, Tropea si mise a prendere il sole. Fino a quel giorno tutte le cipolle erano state bianche. Ma Tropea non aveva messo la cremina e così diventò rossa rossa.
Si stava facendo tardi e il sole doveva tramontare. Allora il pesciolino riaccompagnò Tropea sulla barca. Ma il mare non la lasciava tornare indietro: le onde la spingevano sempre dalla stessa parte.
«Che cosa devo fare?», chiese Tropea.
«Li vedi quei bastoni lunghi lunghi?», domandò il pesciolino. «Si chiamano remi e servono a remare!».
Allora, con le sue manine, la cipolla Tropea alzò i grossi remi.
O ISSA! O ISSA!
remava Tropea.
Finalmente la barca ritornò al porto e, anche se
SBAM!
andò a sbattere contro la riva, almeno la cipolla Tropea era arrivata. Scese dalla barca, tornò a casa e andò subito a fare tanta nanna, perché quel giorno si era stancata moltissimo.